Si è appena conclusa l’f8, la conferenza di Facebook dove Mark Zuckerberg, con un divertente e incredibile keynote, ha presentato le nuove feature del social network che verranno attivate nel corso delle prossime settimane, anticipata dal penoso post di Mashable.
Per prima cosa, Timeline. In breve, è un profilo ripensato da zero. Uno dei fastidi più grandi di Facebook è che se voglio vedere un update di mesi fa, non c’è modo di ritrovarlo: l’unica modalità è ripercorrere TUTTI gli aggiornamenti del tuo profilo, perdendo ore e ore. Con Timeline potrai “fissare” le storie più interessanti e che vuoi che risaltino, in una specie di grande album personale, per mostrare automaticamente a chiunque visiti il tuo profilo ciò che TU vuoi che sia visibile. Non credo sia necessario sottolineare quanto questo sia un passo in avanti per Facebook.
Collegandosi a questa filosofia del mostrare ciò che l’utente desidera, verranno introdotti i “verbi”. Adesso sarà possibile specificare di cosa si tratta ciò che ti “piace”: se è una ricetta, verrà fuori “Tizio sta cucinando Pasta alle Acciughe”, mentre se è un film “Caio sta vedendo Salt“. È un livello aggiuntivo di personalizzazione che trovo ben pensato.
Infine, una feature meno pubblicizzata ma che merita risalto: un’analisi contestuale delle azioni degli utenti. Prima di gridare allo stalking (forse non a torto), è bene spiegare il perché. Facebook intende studiare il comportamento dei suoi utenti, in modo da offrire contenuti (e anche pubblicità, immagino) mirati, ad hoc per ognuno di noi.
Sono queste novità rivoluzionarie? Non esattamente: sono sicuramente novità, e questo è un passo avanti rispetto alle ultime modifiche, ma definirle rivoluzionarie è un’esagerazione. Di sicuro sono scelte oculate, che suggeriscono un disegno ben preciso dietro: diventare il social layer principale della rete. Un’aperta sfida agli altri social network, dunque.
È il primo passo verso una distopia orwelliana?
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