Dukkokun

E unn'è il dukkokun, l'è il ridukkokun!

Categoria: Recensioni

I ♥ Kindle

by Dukko

Come in buona parte dei miei post, inizio con un link a Lega Nerd. Perché? Perché è una recensione migliore della mia, ed è quella che mi ha convinto a comprare il Kindle 4. (se vi interessa, potete comprarlo subito qua )

Ma procediamo con ordine.

Sono un discreto lettore di libri. Amo la carta stampata. Mi piace leggere parole scritte. Eppure amo il mio Kindle che ho appena scartato.

Ecco qua Eustachio, avido lettore di libri. Mi servirà come (quanto cazzo piace in questo periodo questa parola) contraddittorio.

“Eustachio, ho comprato il Kindle!”

“Sei deficiente.”

“No, ma perché? È bellissimo!”

“Sì, vabbè, ma vuoi mettere con la carta stampata? E poi è scomodo, meglio un libro! A che ti serve?”

“Sì, voglio mettere la carta stampata, caro mio. Perché leggere con un lettore e-ink è praticamente come leggere carta stampata. Prova a vedere, dai! Vedi? Non ha retroilluminazione, quindi non ti si affatica la vista!”

Notare il salvaschermo stiloso che non consuma batteria.

“Figo, quindi posso leggere anche per ore, mica col mio iPad che per leggere La Repubblica mi perdo un decimo al giorno.”

“Già. Poi dicevi che è scomodo. Guarda qua! Non pesa veramente un cazzo, ma nulla! Senti! Ed è anche comodo, ergonomico!”

“Mh, c’hai ragione. Comodi i tasti sia a sinistra che a destra per cambiare pagina, così io che sono stronzo e mancino non ho problemi! Però non è touch, come fai?”

I tasti scorrono le pagine, geniale!

“Esticazzi! Cosa mi serve il touch, ci devo leggere, mica navigare su internet, cliccare, tappare, cazzonesoioare, no? I tasti laterali bastano e avanzano per quel che conta, poi per il resto ci fai l’abitudine al D-Pad frontale, non è così scomodo alla fine, ricorda un po’ i vecchi mp3…”

O come i vecchi Gameboy! 😀

“Mh, ancora non mi convinci.”

“Toh.” Gli lancio in mano A Storm of Swords. “Questo ti pare comodo? È PESANTE E POCO MANEGGEVOLE. Proprio come il Kindle, no?”

“Simpatico.”

“Che poi non t’ho detto il meglio! Hai presente che sto leggendo Martin in inglese, no? Sai, Game of Thrones…”

WINTAH IS COMING!”

“eeeesatto. Ecco, gran bel libro, eh, ma a volte usa dei termini che cristodiddio nemmeno nel Signore degli Anelli li avevo mai visti.”

“Eh, e quindi?”

“E quindi nel Kindle c’è il dizionario inglese e di altre lingue integrato. Selezioni la parola col cursore e BAM! Definizione dell’Oxford Dictionary.”

“Mh. Quanto hai detto che costa?”

99€, Eustachio, una miseria in confronto agli altri eReader.”

“Torno dopo, devo passare a vendere un rene.”

Fate come Eustachio, comprate il Kindle, che è bello e profuma ed è poco caro e funziona bene.

Red Boring Hood.

by Dukko

Cappuccetto Rosso Sangue (Red Riding Hood, in lingua originale) è un film con una crisi d’identità. Non è un horror, ma ci prova, e non è nemmeno un film romantico, ma ci prova, forse anche più di quanto vuole essere dell’orrore.

Red Riding Hood è il tentativo malriuscito di un mediocre regista di rinnovare una fiaba, infilandola in un bagno di gotico e sperando che ciò sia sufficiente.

La trama, in breve, è una rivisitazione della vecchia fiaba di Cappuccetto Rosso: la ragazza, un po’ più cresciuta qua, non deve portare il cestino alla nonna, ma abita in un villaggio terrorizzato da un lupo mannaro che esige sacrifici di sangue. Senza un preciso perché (viene data una pseudo-spiegazione alla fine del film, ma è così ridicola e tirata via che non la considero nemmeno), il lupo inizia a uccidere la gente, che aveva lasciato in pace da 20 anni. E vabbè. Viene chiamato un super-prete inquisitore della madonna, che inizia a cacciare il lupo. Ah, sì, quasi dimenticavo: Cappuccetto è promessa sposa a Henry, ma lei ama Peter, ma poi ci ripensa perché forse è lui il lupo (!), ma poi no, è il vero amore, o no, è ancora il lupo, no, amore, lupo, amore. Come dicevo, questo film ha una crisi d’identità.

Per chi ha familiarità col gioco da tavolo Lupus in Tabula, Red Riding Hood è una partita giocata da incapaci, da persone che non sanno usare i ruoli che hanno, o che non hanno capito le regole, e con un moderatore che dorme e inserisce cose a caso.

È un brutto film, non per qualche motivo particolare: non ha grossi difetti, a parte la banalità e le forzature nella trama. È semplicemente fatto male.

Salt

by Dukko

Salt è un film del 2010 di Phillip Noyce, con protagonista Angelina Jolie, che secondo me in Italia non ha avuto la pubblicità che si merita: non è nemmeno uscito al cinema, da noi.

Non sono sicuro, onestamente, del perché di questa scelta, ma sono assolutamente certo che Salt è un film che diverte per tutti i suoi 100 minuti.

La trama? Ahah, avete presente le vecchie teorie cospirazionistiche della Guerra Fredda? Esatto, solo nel 2010. Leggi il seguito di questo post »